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La Dionea non è una pianta particolarmente indicata per i neofiti della coltivazione in quanto richiede condizioni abbastanza estreme e deve essere allevata rigorosamente all'aperto. Il genere Dionaea comprende una sola specie, la Dionaea muscipula, pianta perenne insettivora originaria delle zone paludose della Caroline del Nord e del Sud (America) comunemente conosciuta con venus o acchiappamosche. Si tratta di piante cosiddette insettivore (o carnivore come spesso sono chiamate) cara
- DISPONIBILITA': NON DISPONIBILE
- CATEGORIA: Semi da Fiore
- CODICE: col1573
La Dionea non è una pianta particolarmente indicata per i neofiti della coltivazione in quanto richiede condizioni abbastanza estreme e deve essere allevata rigorosamente all'aperto. Il genere Dionaea comprende una sola specie, la Dionaea muscipula, pianta perenne insettivora originaria delle zone paludose della Caroline del Nord e del Sud (America) comunemente conosciuta con venus o acchiappamosche. Si tratta di piante cosiddette insettivore (o carnivore come spesso sono chiamate) caratterizzate dal fatto che le foglie sono formate da un allargamento del picciolo che si apre fino a formare due valve con i margini ricoperti da una ventina di setole rigide e con numerosi peli. Quando un insetto attirato dal nettare secreto dalla pianta si appoggia su queste foglie, i peli, percepiscono la sua presenza e scattano a mo' di molla, intrappolandolo. Una volta catturato l'insetto verrà digerito da particolari enzimi secreti dalla pianta per ricavarne tutti gli elementi nutritivi utili alla sua nutrizione. Le foglie rimarranno chiuse per tutta la durata della digestione e si apriranno solo quando questa sarà terminata (da dieci giorni fino a un mese). La Dionaea va rigorosamente allevata all’aperto e in pieno sole (mai tenerla in appartamento, morirebbe nel giro di poco tempo). Solo da novembre e fino a metà febbraio si può tenere lontano dalla luce diretta del sole. La temperatura di coltivazione durante il periodo invernale deve essere compresa tra i 5 °C e i 10 °C mentre non ha ovviamente problemi con la temperatura massima dato che deve essere allevata in pieno sole. Sono piante abitudinarie pertanto non vanno spostate dal luogo dove vegetano bene. ANNAFFIATURA Il primo aspetto fondamentale per la coltivazione della dionea è usare acqua tassativamente povera di sali minerali pertanto o acqua piovana pulita oppure acqua demineralizzata. Per annaffiarla non si deve mai versare l'acqua dall'alto ma occorre tenerla nel sottovaso in modo che la pianta la assorba per capillarità e la terra rimanga sempre inzuppata (sono piante originarie delle zone paludose). Da novembre a febbraio, periodo in cui la pianta entra in riposo vegetativo, bisogna togliere l’acqua dal sottovaso, mantenendo solo il terreno umido. Da metà febbraio si rimette l’acqua nel sottovano. TIPO DI TERRENO - RINVASO La Dionaea si rinvasa ogni anno a metà febbraio utilizzando della torba acida di sfagno non addizionata con fertilizzanti che va aggiunta al vaso inumidita e senza alcuna compressione. Si fa un foro con una matita e nel buco creato si sistema la dionea in modo che la parte bianca rimanga interrata, accostando poi delicatamente il terreno attorno alla pianta. CONCIMAZIONE Sono piante che non vanno MAI concimate. FIORITURA I fiori bianchi si formano alla sommità di un lungo stelo fiorale che però si consiglia di recidere non appena inizia a formarsi perché di nessun valore ornamentale: non è il caso far sprecare tanto prezioso nutrimento alla pianta. MOLTIPLICAZIONE La moltiplicazione della Dionaea avviene per divisione della pianta al momento del rinvaso prelevando le piccole piantine che si formano alla base della pianta madre. In questo modo si ottengono piante di buone dimensioni già dopo il primo anno. CURIOSITA' Ci si rende conto se la Dionaea è in buona salute se, sollecitando le foglie, si chiudono a scatto. Non deve però essere un gioco in quanto per la pianta è uno stress. Se si vuole dare del nutrimento alla pianta ricordarsi che accetta solo animali vivi e solo piccoli invertebrati quali mosche, vespe, ragni, formiche. Nient’altro.